Genova, si sa, è una città che si svela poco a poco. Come i suoi abitanti si apre lentamente, ma una volta conosciuta ti conquista è difficilmente si farà dimenticare.
Tanti poeti, scrittori, letterati, di ieri e di oggi, del posto o “foresti” come diremmo noi zeneixi, l’hanno saputa raccontare con versi immortali lasciando un segno personale all’eternità della Superba.
Ieri abbiamo fatto un giro tra i caruggi sulle tracce di Dickens, Dante, Montale e Caproni che con parole a volte dure e il più delle volte entusiaste hanno dato un punto di vista personale, ma obbiettivo alla Genova che fu facendoci scoprire, con sorpresa, che il passare del tempo non ha intaccato poi così tanto la sua “pelle”.
Dante detestava i genovesi e gli augurava di disperdersi nel mondo.
Montesquieu addirittura sperava di non dover tornare più in quel di Genova!

Ma Caproni l’amava visceralmente tanto da scrivere:
Genova, di tutta la vita,
mia litania infinita!
In molti si sono persi tra il dedalo delle strade della città vecchia

O hanno ammirato i palazzi eleganti di Strada Nuova.

La conclusione è che, a prescindere che la si ami o la si odi, Genova è una città che non lascia e non può lasciare indifferenti!
Il nostro bel giro è terminato a Palazzo Ducale per la presentazione del bel libro di Poesie di Chiara Mutti “Scatola Nera” presso la Stanza della Poesia.
Un’esperienza che verrà sicuramente ripetuta.
Alla prossima!





